venerdì 11 luglio 2014

Giuseppe Chiovaro Esidio, parla di Francesco

Giuseppe Chiovaro Esidio
Parla di
Francesco Cinardi

Honorè Doumier, pittore espressionista dell’800,  elevò a simboli di tristezza e di sofferenza i personaggi della “PICCOLA COMMEDIA”, più intima ed ipica di quella di Balzac.
Francesco Cinardi,  pur coinvolto dal tema originato dal suo predecessore,  ha inteso elevare i personaggi a simboli,  identificandoli in quella particolare espressione per accostarli ad una parvenza di vita più intima e più vera.
Nelle sue opere nulla è dovuto al caso; prova ne è la continua sollecitazione alla malinconia del proprio io, pronto ad imprimere nel dolore l’emozione umana, carica di sentimento, di ansie e filosofica rassegnazione.
Sulle tele la vena pittorica, se pur velata da un’entità assillata dal dramma quotidiano, traspare l’estro creativo dell’artista, in conflittualità persino con se stesso.
Costretto, ironia della sorte, ad inseguire per non essere inseguito dai silenti stati d’animo dei suoi personaggi. Una pittura particolare, tutta da scoprire, da osservare con la dovuta attenzione e meditazione; un’attenzione che oltrepassa la stessa capacità visiva per cogliere i frammenti di una realtà che coinvolge e sgomenta.
Francesco Cinardi, plasmando le sue composizioni, imprime ad esse quella ribellione interiore, alla ricerca di reali contenuti e valori perduti.


Roma anno 1978                                                       GIUSEPPE CHIOVARO ESIODO    

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